Scuola, una riflessione sul periodo di insegnamento a distanza

insegnamento a distanza

Durante la pandemia il mondo della scuola ha subito innegabile cambiamento che ha portato a sperimentare l’insegnamento a distanza e le piattaforme online sono diventate protagoniste. La scuola media Pascoli, uno dei plessi più grandi della Provincia di Perugia ha, con la sua dirigente scolastica Prof.ssa Nivella Falaschi, voluto fare una riflessione su questo periodo di pandemia spiegando come la sua scuola ha agito per rispondere al meglio alle esigenze di famiglie e alunni. “Intanto voglio ringraziare i ragazzi, ha detto Falaschi, che non si sono persi, i genitori che hanno accompagnato gli studenti in questo nuovo processo, i docenti che nel loro ruolo di formatori educatori anche a distanza e il prof Tirilli, che ha creato dal nulla un sistema digitale in grado di supportarci.
Da subito abbiamo capito che sarebbe stata una lunga fase di didattica a “distanza” quindi abbiamo creato il “SOS supporto tecnico-informatico” per genitori inerente la didattica a distanza e un “Team docenti MutuoAiutoDigitale” per tutti i docenti dell’Istituto. Alle famiglie che non fossero in possesso della giusta tecnologia la scuola ha consegnato circa 50 pc, tablet e notebook.
Il rischio di sovraccaricare gli studenti l’abbiamo evitato scegliendo di fare un max di 3 collegamenti al giorno (lezione di 45 minuti seguita da pausa di 15 minuti). Questo ci ha permesso di mantenere un contatto diretto con i ragazzi, a tutti è stato spiegato che la mancata partecipazione alle lezioni sarebbe diventata assenza, influendo sulla valutazione. I metodi di valutazione dei ragazzi si sono basati su criteri diversi da quelli in presenza considerando la partecipazione, l’interesse e la volontà di superare insieme il periodo.
Credo che questo momento straordinario, conclude Falaschi, ci abbia dato l’opportunità di stabilire un rapporto diverso con gli alunni, che è andato al di là di quello ordinario diventando occasione di crescita dal punto di vista della responsabilità e dell’impegno”.

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